1499 bath only!
Ed hanno pure il coraggio di scrivere ONLY!
Arrivati a Bangkok, e portati gli zaini alla guesthouse di Joe dove avevamo prenotato, facciamo un salto al Mission Hospital per vedere di continuare le mie medicazioni.
Nel posto, ultramoderno (sembra di essere in un grande negozio di libri, tanto è silenzioso e luminoso e pulito e pieno di giornali e tv per il pubblico) tanto da avere un suo sito web ( www.mission-hospital.org ), mi pesano (sono ancora 84.5 kiletti, ergo non sono deperito, mammina!) e misurano la pressione e poi un medico sorridente ed anglicizzato mi esamina, mi ripulisce la ferita, mi rimedica e poi mi spiega che gli antibiotici che mi hanno prescritto sono troppo blandi e che quindi sarebbe meglio che ne prendessi altri... poi, datomi appuntamento per i giorni successivi per le medicazioni, mi saluta, e io mi reco alla cassa a pagare.
1499 bath, ONLY! Sono circa 30 euri, il che magari a voi sembra poco ma vista la spesa dell'altro giorno a Ko Phan Gan (400 bath) sono davvero un'esosità.
Andiamo poi a vedere la casa di Jim Thompson, americano innamoratosi della Thailandia tanto da installarci un florido commercio di seta e da costruirsi ed arredarsi una casa in quasi perfetto stile thai. Alla scomparsa di Jim, avvenuta per cause ignote durante una vacanza in Malaysia, la casa è divenuta un museo statale, pieno di oggetti d'arte thai e non solo. La parte più divertente è quando io cerco di ammaestrare una carpa in una delle grandi bocce nel giardino (spero che la foto sia venuta bene).
Proseguiamo fino ad un tempio, costruito per portare fortuna all'adiacente hotel, dove i fedeli possono noleggiare un gruppo di suonatori e ballerine per ringraziare per le grazie ricevute. Attendiamo e, quando il pellegrino di turno sborsa la cifra richiesta, una selva di macchine fotografiche si alza religiosamente!
Finiamo la giornata all'interno di un enorme centro commerciale, a comprare regali che Federica (l'avevo detto, no, che era Babbo Natale?!) si porterà domani a casa...
... già, perché domani parte...
Arrivati a Bangkok, e portati gli zaini alla guesthouse di Joe dove avevamo prenotato, facciamo un salto al Mission Hospital per vedere di continuare le mie medicazioni.
Nel posto, ultramoderno (sembra di essere in un grande negozio di libri, tanto è silenzioso e luminoso e pulito e pieno di giornali e tv per il pubblico) tanto da avere un suo sito web ( www.mission-hospital.org ), mi pesano (sono ancora 84.5 kiletti, ergo non sono deperito, mammina!) e misurano la pressione e poi un medico sorridente ed anglicizzato mi esamina, mi ripulisce la ferita, mi rimedica e poi mi spiega che gli antibiotici che mi hanno prescritto sono troppo blandi e che quindi sarebbe meglio che ne prendessi altri... poi, datomi appuntamento per i giorni successivi per le medicazioni, mi saluta, e io mi reco alla cassa a pagare.
1499 bath, ONLY! Sono circa 30 euri, il che magari a voi sembra poco ma vista la spesa dell'altro giorno a Ko Phan Gan (400 bath) sono davvero un'esosità.
Andiamo poi a vedere la casa di Jim Thompson, americano innamoratosi della Thailandia tanto da installarci un florido commercio di seta e da costruirsi ed arredarsi una casa in quasi perfetto stile thai. Alla scomparsa di Jim, avvenuta per cause ignote durante una vacanza in Malaysia, la casa è divenuta un museo statale, pieno di oggetti d'arte thai e non solo. La parte più divertente è quando io cerco di ammaestrare una carpa in una delle grandi bocce nel giardino (spero che la foto sia venuta bene).
Proseguiamo fino ad un tempio, costruito per portare fortuna all'adiacente hotel, dove i fedeli possono noleggiare un gruppo di suonatori e ballerine per ringraziare per le grazie ricevute. Attendiamo e, quando il pellegrino di turno sborsa la cifra richiesta, una selva di macchine fotografiche si alza religiosamente!
Finiamo la giornata all'interno di un enorme centro commerciale, a comprare regali che Federica (l'avevo detto, no, che era Babbo Natale?!) si porterà domani a casa...
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inserito il 21/08/2003
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