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Alò Presidente!
Alla fine sono riuscito a vedere una conferenza di Hugo Chavez. Lo so, non è la stessa cosa di uno dei suoi programmi domenicali, durante i quali per almeno 4 ore (ma possono essere di più) arringa le folle e risponde alle telefonate dei suoi connazionali, ma è sempre uno spettacolo che fa meditare.
L'occasione: un incontro tra Lui, Presidente bolivariano della Repubblica Bolivariana del Venezuela, e Palacio, Presidente dell'Ecuador, per discutere di collaborazione tra i due Paesi specialmente in campo energetico ed industriale.
Hugo parte bene, risponde alle domande dei giornalisti, che cercano sostanzialmente di capire se ha deciso di regalare anche all'Ecuador un pò della benzina sottocosto che ormai da a cani e porci (ma perché l'Italia non lo invita?)... poi, però, non perde il filo ma si perde tra i fili dei suoi mille discorsi sempre aperti, e comincia a:
- mettere in guardia gli USA dall'attaccare il suo Paese
- insultare l'attuale Presidente del Perù accusandolo di aver cominciato per primo
- rimembrare i film del "grande Charles Bronson", che piaceva tanto anche a sua moglie, e che faceva sempre il duro ma per una causa buona e giusta
- illustrare la geografia dell'America del Sud per mezzo di una bella mappa colorata
- fare conti con carta e penna per spiegare agli ecuadoriani che sono dei babbei ad esportare petrolio invece di costruire una raffineria e vendere direttamente benzina...
- citare a braccio frasi e libri dei vari liberatori che questo continente ebbe
Dopo due ore (la conferenza stampa doveva durare circa un'ora), Lui è ancora lì che parla, ed io non posso più fermarmi ed esco per andare a mangiare...
In 4 settimane circa, ho cercato di farmi una idea mia su questo personaggio attualmente dirompente per la politica mondiale, e le politiche che riguardano il Sud America. Perché molti parlano per sentito dire, specie fuori dal Venezuela, e io ho imparato che le cose non sono di un colore solo perché appaiono di quel colore...
Senza farlo troppo apertamente, ma anche senza farsi troppi problemi, tutti i venezuelani a cui ho chiesto mi hanno detto la loro, al riguardo del Presidente tanto amico di Castro e nemico di Bush (almeno a parole: il Venezuela vende molto petrolio agli USA, e loro lo acquistano senza battere ciglio); e le opinioni sono risultate le più disparate. C'è chi mi dice che Chavez è stato riconosciuto pazzo dall'Associazione Nazionale degli Psichiatri (anche e specialmente per le sue conferenze stampa, pare), e chi mi dice che grazie a lui ora gli indigeni hanno più possibilità, più attenzioni; chi dice che col suo programma c'è molta più istruzione a disposizione, e chi risponde che in realtà adesso all'università pubblica (l'unica che non costi un occhio della testa) ci possono andare solo quelli che hanno votato per Chavez; chi dice che la violenza è aumentata e di molto specie negli ultimi 3 anni, e chi negli ultimi anni ha visto prosperare il suo negozio, e diminuire la corruzione. E così via...
Quali sono i fatti (verificati da me medesimo, e quindi attendibili almeno fino a che io resto tale) sulla situazione negli anni di questo ex-paracadutista che tentò un colpo di Stato e che poi divenne Presidente eletto dell'unica potenza petrolifera del continente?
- Chavez è appassionato di storia, in special modo di Simon Bolivar, e ora non c'è piazza principale che non sia intitolata al "libertador", che appare anche nel nuovo nome della Repubblica, sulle banconote, nelle pubblicità progovernative che sfilano in continuazione in tv
- Chavez conosce bene il modo di parlare al popolo, e sa dire le cose che interessano al popolo
- il Governo ha messo in moto una serie di riforme tese ad una maggiore distribuzione della ricchezza nel Paese
- la violenza è molto alta, specie nelle grandi città, e capita sovente di essere uccisi per una semplice rapina; per contro, le agenzie e le guide di viaggio non mettono i turisti ed i viaggiatori al corrente dell'alto tasso di pericolosità del Paese
- molti stranieri, con o senza la cittadinanza venezuelana, non si sentono più benevenuti in questo Paese, e alcuni cominciano a temere per la propria incolumità
- molti prezzi sono incredibilmente bassi (se vi dico quello della benzina non mi credete!), e la gente si è così abituata a queste "facilitazioni" che se solo provi a toccargliele si scatenano moti di piazza
- molti posti pubblici sono occupati da persone che, se non subitelligenti, almeno non hanno mai imparato bene il loro lavoro, e tendono solo ad ostentare la loro perfetta conoscenza mnemonica dei programmi del Socialismo del XXI Secolo
- molte opere pubbliche, necessarie, sono ritardate di anni perdendosi nei meandri della burocrazia e della logorroicicità
- alcuni Paesi del Sud America guardano al Venezuela come ad un faro, tenuto acceso dal suo petrolio; altri, invece, come ad un possibile elemento destabilizzante
Quanto alle dicerie... beh, ce ne sono tante, tutte da verificare: dall'acquisto di milioni di barili di petrolio dalla Russia per stare dietro alla propria fetta di produzione prevista dai piani dell'OPEC, alla non totale segretezza delle elezioni grazie all'uso di macchine elettroniche (le stesse che il governo Berlusconi ha sperimentato durante le ultime politiche, apparentemente) che registrerebbero voto e votante, al finanziamento di partiti politici e non in altri Paesi per influenzarne le decisioni, all'uso della violenza interna per mantenere il Paese destabilizzato quanto basta per non perderne il controllo, agli attriti da Chavez ed una parte delle Forze Armate... C'è chi dice che qualora il prezzo del petrolio dovesse crollare, e quindi con esso l'economia del Venezuela, Hugo non durerebbe ventiquattro ore... interessante teoria, ma almeno finché gli USA lo aiutano facendo guerra a tutti gli altri produttori direi che non deve preoccuparsi... bolivarianamente parlando, s'intende!
L'occasione: un incontro tra Lui, Presidente bolivariano della Repubblica Bolivariana del Venezuela, e Palacio, Presidente dell'Ecuador, per discutere di collaborazione tra i due Paesi specialmente in campo energetico ed industriale.
Hugo parte bene, risponde alle domande dei giornalisti, che cercano sostanzialmente di capire se ha deciso di regalare anche all'Ecuador un pò della benzina sottocosto che ormai da a cani e porci (ma perché l'Italia non lo invita?)... poi, però, non perde il filo ma si perde tra i fili dei suoi mille discorsi sempre aperti, e comincia a:
- mettere in guardia gli USA dall'attaccare il suo Paese
- insultare l'attuale Presidente del Perù accusandolo di aver cominciato per primo
- rimembrare i film del "grande Charles Bronson", che piaceva tanto anche a sua moglie, e che faceva sempre il duro ma per una causa buona e giusta
- illustrare la geografia dell'America del Sud per mezzo di una bella mappa colorata
- fare conti con carta e penna per spiegare agli ecuadoriani che sono dei babbei ad esportare petrolio invece di costruire una raffineria e vendere direttamente benzina...
- citare a braccio frasi e libri dei vari liberatori che questo continente ebbe
Dopo due ore (la conferenza stampa doveva durare circa un'ora), Lui è ancora lì che parla, ed io non posso più fermarmi ed esco per andare a mangiare...
In 4 settimane circa, ho cercato di farmi una idea mia su questo personaggio attualmente dirompente per la politica mondiale, e le politiche che riguardano il Sud America. Perché molti parlano per sentito dire, specie fuori dal Venezuela, e io ho imparato che le cose non sono di un colore solo perché appaiono di quel colore...
Senza farlo troppo apertamente, ma anche senza farsi troppi problemi, tutti i venezuelani a cui ho chiesto mi hanno detto la loro, al riguardo del Presidente tanto amico di Castro e nemico di Bush (almeno a parole: il Venezuela vende molto petrolio agli USA, e loro lo acquistano senza battere ciglio); e le opinioni sono risultate le più disparate. C'è chi mi dice che Chavez è stato riconosciuto pazzo dall'Associazione Nazionale degli Psichiatri (anche e specialmente per le sue conferenze stampa, pare), e chi mi dice che grazie a lui ora gli indigeni hanno più possibilità, più attenzioni; chi dice che col suo programma c'è molta più istruzione a disposizione, e chi risponde che in realtà adesso all'università pubblica (l'unica che non costi un occhio della testa) ci possono andare solo quelli che hanno votato per Chavez; chi dice che la violenza è aumentata e di molto specie negli ultimi 3 anni, e chi negli ultimi anni ha visto prosperare il suo negozio, e diminuire la corruzione. E così via...
Quali sono i fatti (verificati da me medesimo, e quindi attendibili almeno fino a che io resto tale) sulla situazione negli anni di questo ex-paracadutista che tentò un colpo di Stato e che poi divenne Presidente eletto dell'unica potenza petrolifera del continente?
- Chavez è appassionato di storia, in special modo di Simon Bolivar, e ora non c'è piazza principale che non sia intitolata al "libertador", che appare anche nel nuovo nome della Repubblica, sulle banconote, nelle pubblicità progovernative che sfilano in continuazione in tv
- Chavez conosce bene il modo di parlare al popolo, e sa dire le cose che interessano al popolo
- il Governo ha messo in moto una serie di riforme tese ad una maggiore distribuzione della ricchezza nel Paese
- la violenza è molto alta, specie nelle grandi città, e capita sovente di essere uccisi per una semplice rapina; per contro, le agenzie e le guide di viaggio non mettono i turisti ed i viaggiatori al corrente dell'alto tasso di pericolosità del Paese
- molti stranieri, con o senza la cittadinanza venezuelana, non si sentono più benevenuti in questo Paese, e alcuni cominciano a temere per la propria incolumità
- molti prezzi sono incredibilmente bassi (se vi dico quello della benzina non mi credete!), e la gente si è così abituata a queste "facilitazioni" che se solo provi a toccargliele si scatenano moti di piazza
- molti posti pubblici sono occupati da persone che, se non subitelligenti, almeno non hanno mai imparato bene il loro lavoro, e tendono solo ad ostentare la loro perfetta conoscenza mnemonica dei programmi del Socialismo del XXI Secolo
- molte opere pubbliche, necessarie, sono ritardate di anni perdendosi nei meandri della burocrazia e della logorroicicità
- alcuni Paesi del Sud America guardano al Venezuela come ad un faro, tenuto acceso dal suo petrolio; altri, invece, come ad un possibile elemento destabilizzante
Quanto alle dicerie... beh, ce ne sono tante, tutte da verificare: dall'acquisto di milioni di barili di petrolio dalla Russia per stare dietro alla propria fetta di produzione prevista dai piani dell'OPEC, alla non totale segretezza delle elezioni grazie all'uso di macchine elettroniche (le stesse che il governo Berlusconi ha sperimentato durante le ultime politiche, apparentemente) che registrerebbero voto e votante, al finanziamento di partiti politici e non in altri Paesi per influenzarne le decisioni, all'uso della violenza interna per mantenere il Paese destabilizzato quanto basta per non perderne il controllo, agli attriti da Chavez ed una parte delle Forze Armate... C'è chi dice che qualora il prezzo del petrolio dovesse crollare, e quindi con esso l'economia del Venezuela, Hugo non durerebbe ventiquattro ore... interessante teoria, ma almeno finché gli USA lo aiutano facendo guerra a tutti gli altri produttori direi che non deve preoccuparsi... bolivarianamente parlando, s'intende!
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Commenti
Il giorno 09/06/2006, Daniela ha scritto...
"il Governo ha messo in moto una serie di riforme tese ad una maggiore distribuzione della ricchezza nel Paese"... penso al mio capo che da tre generazioni lavora in Venezuela.. una fabbrica che ora provabilmente gli verrà portata via perchè verrà "fatta statale"... che bei metodi di distribuzione della ricchezza!
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inserito il 30/05/2006
visualizzato: 2753 volte
commentato: 1 volta
totale racconti: 562
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