Gli animali vivono nella jungla. Da questo semplice presupposto, ed applicando la formula riguardante Maometto e la sua montagna, quelli del parco hanno costruito dei nascondigli (hide in inglese, bumbum in malese) in varie zone dove gli aspiranti naturalisti possono provare a vedere gli animali che si avvicinano alle pozze o agli affioramenti salini. Ho quindi noleggiato un materassino, ho riempito lo zainetto e son partito. Due ore di sudore mi hanno fatto capire che il mio primo sbaglio era stato quello di non portare una maglietta di ricambio; ma non fa niente. Sono solo, in questo capanno dimenticato da dio e dagli uomini, con una finestra svetrata che da sul fiume, e aspetto mentre il sole cala. I suoni della jungla aumentano, e sebbene mi renda conto che la pila che ho portato con me non è molto potente (secondo errore), mi sforzo di vedere qualcosa... niente, eccettuati due scoiattoli e qualche pipistrello... leggo il diario del rifugio, che mi mette in guardia dai topi che mangiano le provviste dei gitanti, mangio un pò di provviste (per non lasciarle a Ratty... che schifo, il mango liofilizzato!) e si fa buio. Suoni, urla, grida, schiamazzi e cicalecci, ma niente di più grosso di una lucciola attraversa il mio campo visivo. Si mette a piovere (smetterà alle 5 di mattina), mi do per vinto e mi stendo. Odo rumori fuori dalla porta, credo che siano i ratti (o Brenda, il mostruoso ragno della toilette) che studiano le loro mosse: dormirò alla cowboy, con un occhio aperto e l'altro chiuso... zzzz ... mi sveglio al mattino, i resti del cibo sono ancora lì, bestie neanche l'ombra, tranne una sanguisuga che chissà quando si è attaccata al mio allucione: sangue ovunque, nel senso che sotto il calzino è stata un pò sballottata, ma riesco a toglierla. Riparto per la civiltà, e all'arrivo ne trovo altre 3 (sempre sui piedi... ma da dove saltano fuori?). Ah, dimenticavo, ho avvistato anche una lucertola di 60 centimetri, ma da queste parti è normale...