Sei qui: i miei viaggi » OltreIlGiardino: un giro del mondo in 800 giorni » Australia » In viaggio con Margaret
In viaggio con Margaret
Venerdì compro al volo la tessera per la YHA, che mi farà avere un bel pò di sconti qui downunder, e poi vado al molo a pigliare il barcozzo veloce che, con una crociera lungo il fiume Swan (durante la quale vedo pure tre delfini che ci guizzano accanto) fino a Fremantle, mi porta sull'isola di Rottnest. Lunga solo qualche chilometro, meta di villeggiatura e riposo durante l'estate, è soprattutto nota per essere rifugio dei Quokka, marsupiali simili a grosse pantegane ma con molta più personalità... beh, non esageriamo... almeno sono più docili ;-)
Partecipo a due visite guidate, e poi mi faccio una bella camminata per mezza isola insieme ad una ragazza americana anche lei desiderosa di usare le gambe non per pedalare (come invece fa la stragrande maggioranza dei turisti quivi giunti). Un gabbiano cerca di rubarmi al volo il pranzo, ma un altro interviene prontamente per scacciarlo (immagino, sperando in una ricompensa). Partito il traghetto delle 16, sul quale siimarcano tutti gli altri turisti, io ho quattro ore di tempo per godermi l'isola, il tramonto e le decine di Quokka che escono per brucare...
Sbarco a Fremantle, dove ad attendermi c'è Margaret, settantenne arzillissima ospite SERVAS. Mi accompagna fino a casa sua, ad una quarantina di chilometri, e parlando del più e del meno (e del fatto che mi sarebbe piaciuto visitare il sudovest) mi dice: "Non ho niente da fare nel weekend, se vuoi ti porto in giro io"...
Ovviamente, non so rinunciare ad una tale proposta; ringrazio, e facciamo i piani per il giorno successivo.
Sabato mattina, mentre lei ha da finire alcune faccende, io vado in autobus a Fremantle, sperando di riuscire a visitarne qualcosa; purtroppo, tutto apre dopo le 10, quindi posso solo fare un giro panoramico della città prima di entrare nella ex-prigione (usata fino a dieci anni fa), dove un ranger solitario ci conduce affannosamente tra corridoi, celle in cui i detenuti hanno creato vere e proprie opere d'arte sulle pareti, e cortili in cui giocando a tennis si scambiavano messaggi inseriti nelle palle (da tennis!).
Torno da Margaret, e ci imbarchiamo sul suo gippone alla volta del sud... visitiamo qualche cittadina lungo la costa, e poi raggiungiamo Pemberton, dove purtroppo altri ospiti SERVAS non sono disponibili questa sera; andiamo quindi all'ostello, ceniamo in un ristorante in cui sono lentissimi a servire e in cui il cantante del sabato sera mugola peggio di un dingo, e poi riusciamo ad andare a letto poco prima che si scateni un bel temporalone (io mi godo pure un bel bagno caldo, cosa che non facevo da prima della partenza... in giappone era proibito mettere il bagnoschiuma nella vasca!).
La domenica mattina, sotto una leggere pioggerella, è dedicata alle piante: prima la scalata del Gloucester Tree, 60 metri di pioli metallici per salire in cima ad una delle "torri" di osservazione antincendio (la vista ' splendida, seppur nebbiosa, ed i brividi a guardar giù in basso sono autentici); poi, il confronto con il Bicentennial Tree, che per quanto più alto ancora rappresenta un punto di minor interesse, causa la mancanza di un adeguato panorama; infine, dopo altri chilometri divorati dal macchinone, la Valle dei Giganti, dove enormi eucalipti di rare varietà si possono visitare camminando su una passeggiata sospesa a 40 metri, o ammirandone gli enormi tronchi (in un paio ci posso pure passare attraverso) lungo un sentiero più terra-terra.
Altri chilometri, col sole che timidamente ci segue, e arriviamo sulla costa sud, in tempo per vedere due punti caratteristici della costa vicino ad Albany: il "gap", grande frattura tra le rocce causata dalle forti onde, ed il "bridge", roccia fessurata che forma un bel ponte naturale (la terza specialità della zona, il "blowhole", non è altrettanto interessante poiché le onde non sono abbastanza forti oggi e non si vede il tipico soffio). Margaret avvista una balena al largo, io no e quindi andiamo a trovar rifugio in un altro ostello. Tornando dalla lauta cena consumata in un localino lungomare (io ho finalmente provato la Pavlova, dolce tipico ricoperto di panna montata), ci imbattiamo in una tipa che cerca di salvare un baby-opossum la cui madre è stata ammazzata da una macchina; recuperiamo il piccolo, ancora nel marsupio della madre, e lo portiamo al caldo all'ostello, nell'attesa che arrivi qualcuno del servizio volontario di assistenza agli animali feriti (il tipo arriva dopo una mezz'oretta, e si porta via il cadavere ed il cucciolo)... era curioso vedere questo animaletto che, già cresciutello, cercava in tutti i modi con le zampe di reinfilarsi nel marsupio di una madre che non poteva più aiutarlo... speriamo che sopravviva al trauma.
Questa mattina, dopo una veloce colazione ripartiamo, e senza sosta arriviamo dopo 4 ore e mezza al punto di partenza. Margaret mi porta ancora a vedere la costa della sua cittadina, con la Penguin Island poco fuori dal porto (ed un'altra isola sulla quale allevano velenosissimi serpenti per produrre il siero), e la base dei sottomarini nucleari (dove ovviamente non entriamo).
Vorrei scrivere un'ode a questa donna, che mi ha scarrozzato per 11 centinaia di chilometri in tre giorni densi di cose che non avrei potuto vedere altrimenti; mi limito a ringraziarla, qui, come ho già fatto abbondantemente a casa sua.
Torno a Perth in bus, scopro che il primo tedesco non può portarmi causa precedenti passeggeri e che la seconda coppia forse mi tira il pacco preferendo due aitanti inglesi, e arrivo a casa di Peter con la coda fra le gambe... ma la serata migliora: un buon risotto con le verdure, una partita a Pictionary in inglese (e vinco pure!) alla quale si unisce anche la vicina di casa, e un appuntamento per domani con altre due ragazze che stanno per partire per il nord.. speriamo bene...
Partecipo a due visite guidate, e poi mi faccio una bella camminata per mezza isola insieme ad una ragazza americana anche lei desiderosa di usare le gambe non per pedalare (come invece fa la stragrande maggioranza dei turisti quivi giunti). Un gabbiano cerca di rubarmi al volo il pranzo, ma un altro interviene prontamente per scacciarlo (immagino, sperando in una ricompensa). Partito il traghetto delle 16, sul quale siimarcano tutti gli altri turisti, io ho quattro ore di tempo per godermi l'isola, il tramonto e le decine di Quokka che escono per brucare...
Sbarco a Fremantle, dove ad attendermi c'è Margaret, settantenne arzillissima ospite SERVAS. Mi accompagna fino a casa sua, ad una quarantina di chilometri, e parlando del più e del meno (e del fatto che mi sarebbe piaciuto visitare il sudovest) mi dice: "Non ho niente da fare nel weekend, se vuoi ti porto in giro io"...
Ovviamente, non so rinunciare ad una tale proposta; ringrazio, e facciamo i piani per il giorno successivo.
Sabato mattina, mentre lei ha da finire alcune faccende, io vado in autobus a Fremantle, sperando di riuscire a visitarne qualcosa; purtroppo, tutto apre dopo le 10, quindi posso solo fare un giro panoramico della città prima di entrare nella ex-prigione (usata fino a dieci anni fa), dove un ranger solitario ci conduce affannosamente tra corridoi, celle in cui i detenuti hanno creato vere e proprie opere d'arte sulle pareti, e cortili in cui giocando a tennis si scambiavano messaggi inseriti nelle palle (da tennis!).
Torno da Margaret, e ci imbarchiamo sul suo gippone alla volta del sud... visitiamo qualche cittadina lungo la costa, e poi raggiungiamo Pemberton, dove purtroppo altri ospiti SERVAS non sono disponibili questa sera; andiamo quindi all'ostello, ceniamo in un ristorante in cui sono lentissimi a servire e in cui il cantante del sabato sera mugola peggio di un dingo, e poi riusciamo ad andare a letto poco prima che si scateni un bel temporalone (io mi godo pure un bel bagno caldo, cosa che non facevo da prima della partenza... in giappone era proibito mettere il bagnoschiuma nella vasca!).
La domenica mattina, sotto una leggere pioggerella, è dedicata alle piante: prima la scalata del Gloucester Tree, 60 metri di pioli metallici per salire in cima ad una delle "torri" di osservazione antincendio (la vista ' splendida, seppur nebbiosa, ed i brividi a guardar giù in basso sono autentici); poi, il confronto con il Bicentennial Tree, che per quanto più alto ancora rappresenta un punto di minor interesse, causa la mancanza di un adeguato panorama; infine, dopo altri chilometri divorati dal macchinone, la Valle dei Giganti, dove enormi eucalipti di rare varietà si possono visitare camminando su una passeggiata sospesa a 40 metri, o ammirandone gli enormi tronchi (in un paio ci posso pure passare attraverso) lungo un sentiero più terra-terra.
Altri chilometri, col sole che timidamente ci segue, e arriviamo sulla costa sud, in tempo per vedere due punti caratteristici della costa vicino ad Albany: il "gap", grande frattura tra le rocce causata dalle forti onde, ed il "bridge", roccia fessurata che forma un bel ponte naturale (la terza specialità della zona, il "blowhole", non è altrettanto interessante poiché le onde non sono abbastanza forti oggi e non si vede il tipico soffio). Margaret avvista una balena al largo, io no e quindi andiamo a trovar rifugio in un altro ostello. Tornando dalla lauta cena consumata in un localino lungomare (io ho finalmente provato la Pavlova, dolce tipico ricoperto di panna montata), ci imbattiamo in una tipa che cerca di salvare un baby-opossum la cui madre è stata ammazzata da una macchina; recuperiamo il piccolo, ancora nel marsupio della madre, e lo portiamo al caldo all'ostello, nell'attesa che arrivi qualcuno del servizio volontario di assistenza agli animali feriti (il tipo arriva dopo una mezz'oretta, e si porta via il cadavere ed il cucciolo)... era curioso vedere questo animaletto che, già cresciutello, cercava in tutti i modi con le zampe di reinfilarsi nel marsupio di una madre che non poteva più aiutarlo... speriamo che sopravviva al trauma.
Questa mattina, dopo una veloce colazione ripartiamo, e senza sosta arriviamo dopo 4 ore e mezza al punto di partenza. Margaret mi porta ancora a vedere la costa della sua cittadina, con la Penguin Island poco fuori dal porto (ed un'altra isola sulla quale allevano velenosissimi serpenti per produrre il siero), e la base dei sottomarini nucleari (dove ovviamente non entriamo).
Vorrei scrivere un'ode a questa donna, che mi ha scarrozzato per 11 centinaia di chilometri in tre giorni densi di cose che non avrei potuto vedere altrimenti; mi limito a ringraziarla, qui, come ho già fatto abbondantemente a casa sua.
Torno a Perth in bus, scopro che il primo tedesco non può portarmi causa precedenti passeggeri e che la seconda coppia forse mi tira il pacco preferendo due aitanti inglesi, e arrivo a casa di Peter con la coda fra le gambe... ma la serata migliora: un buon risotto con le verdure, una partita a Pictionary in inglese (e vinco pure!) alla quale si unisce anche la vicina di casa, e un appuntamento per domani con altre due ragazze che stanno per partire per il nord.. speriamo bene...
Racconti che potrebbero interessarti
Lascia un tuo commento
Informazioni
inserito il 28/06/2004
visualizzato: 2522 volte
commentato: 0 volte
totale racconti: 562
totale visualizzazioni: 1435678
Cerca nel diario
Cerca tra i racconti di viaggio pubblicati nel diario di bordo:
Ultime destinazioni
Racconti più recenti
- Sequoie secolari e vite corte come fiammiferi accesi
- Ponti e isole che compaiono dalla nebbia
- Chi l'ha (il) visto?
- Incontri d'anime grandi e piccole in India
- Hampi, imprevisto del percorso
Racconti più letti
- Storie di corna
- La mafia del fiore rosso
- Pulau Penang, ultima tappa
- I 5 sensi
- In missione per conto di Io
Racconti più commentati
- E dagli col tecnico berico dal cuore spezzato... (15)
- In missione per conto di Io (14)
- Sono zia!!! (12)
- 4 righe da Tumbes (10)
- Aspettando il puma (ed il condor, e il guanaco) (10)
Ultimi commenti
- massielena su Sequoie secolari e vite corte come fiammiferi accesi
- Mariagrazia su Fare le cose in grande
- Mariagrazia su Grandi masse rosse
- Massielena su Fare le cose in grande
- Daniele su Fare le cose in grande
Tag del diario di bordo
Aguas Calientes
Ajanta
Amalfi
Amazzonia
Ambato
Andahuaylillas
Angra dos Reis
Arequipa
Assisi
Asunción
Aurangabad
Baia Mare
Balau Lac
Bassin Bleu
Bassin Zim
Bellagio
Bishkek
Bocas del Toro
Bogotà
Bologna
Bonito
Boquete
Buenos Aires
Buzios
Bwindi
Cajamarca
California
Camaguey
Campeche
Campulung
Cancun
Cannes
canyon del Colca
Cap-Haïtien
Cartagena
Cayo Las Brujas
Cernobbio
Chaa Creek
Chapada Diamantina
Chiapa de Corzo
Chiavari
Chichen Itzà
Chichicastenango
Chiloe
Chivay
Cienfuegos
Città del Guatemala
Città del Messico
Cluj Napoca
Copacabana
Copán
Copán Ruinas
Costa Azzurra
Costiera Amalfitana
Cuenca
Curitiba
Cusco
Dubai
Dukla
Dunhuang
Dushanbe
El Calafate
El Chaltén
El Tajin
Ellora
Entebbe
ExPlus
Fan Mountains
fiume Pacuare
fiume Tambopata
Florianopolis
Foz do Iguaçu
GCC
Gilroy
Goa
Granada
Grand Circle
Guayaquil
Hampi
Huamachuco
Humenne
Igoumenitsa
Iguaçu
Iguazu
Ilha Grande
India
Ingapirca
Interlaken
Isla Colon
Isla del Sol
Isla Mujeres
Istanbul
Jacmel
Jaiyuguan
JLA
Joya de Ceren
Kampala
Kashgar
Khodjent
Kibale
Koch Kor
Kokand
Kumkoy
La Antigua Guatemala
La Havana
La Paz
lago di Como
lago Maggiore
lago Nicaragua
lago Song-Kol
lago Titicaca
lago Yojoa
lake Mburo
Leon
Lima
Livingston
Livorno
Londra
Lublin
Lucca
Macerata
Machu Picchu
Madaba
Madrid
Madurai
Majorda
Managua
Manaus
Mar Nero
Margilon
Mérida
Mesilla
Milano
Momostenango
Monaco
Monte Alban
Mumbai
Murchison Falls
Mutianyu
Mysore
Nashik Road
Nice
Nyjrbator
Oaxaca
Old Goa
Ometepe
Omoa
Osh
Otavalo
Pacaya
Palenque
Panajachel
Panamà
Papantla
Paratì
Patagonia
Pechino
Pelourinho
Península Valdés
Petra
Pisac
Port Au Prince
Portoferraio
Potosì
Poza Rica
Pucon
Puebla
Puerto Madryn
Puerto Maldonado
Puerto Natales
Puerto Piramides
Puerto Varas
Puno
Punta Arenas
Quetzaltenango
Quito
Rang
Raqchi
Ravello
Recanati
Reedley
Rio de Janeiro
Rio Dulce
Riobamba
Roma
Ruse
salar
Salvador da Bahia
Samarcanda
San Agustin
San Blas
San Cristobal de las Casas
San Francisco
San Francisco El Alto
San Ignacio
San José
San Juan
San Marcos La Laguna
San Pedro
San Pedro de Atacama
San Pedro La Laguna
Santa Barbara
Santa Caterina
Santa Clara
Santa Elena de Monteverde
Santa Margherita Ligure
Santiago
Santiago Atitlan
Santiaguito
Sarospatak
Sary Tash
Seno Otway
Sequoia National Park
Shobak
Sighisoara
Sillustani
Siloli
Sololà
Sorrento
Stresa
Sucre
Sud America
Sumidero
Tambo Machay
Targu Mures
Tash Rabat
Taulabé
Tegucigalpa
Tiahuanaco
Tierra del Fuego
Tikal
torre di Burana
Torres del Paine
Transfagarasan
Trinidad
Trujillo
Tucan Travel
Turpan
Urbino
Urumqi
USA
Ushuaia
Uxmal
Uyuni
Vaduz
Vagabondo
Valdivia
Valle de Elqui
Valle di Fergana
Valparaiso
Veliko Tarnovo
Venezia
Viejo Palmar
Vila do Abraão
Viña del Mar
Viñales
Vize
Wild Frontiers
Xian
Yambol
Zamosc
Ziwa Rhino Sanctuary