Sei qui: i miei viaggi » OltreIlGiardino: un giro del mondo in 800 giorni » Giappone » Chissa' che cosa ne pensa l'orso...
Chissa' che cosa ne pensa l'orso...
Preso il traghetto alle 23:30 di lunedì, ho viaggiato nella notte e nel giorno seguente tra Niigata (in Honshu) e Tomakomai (in Hokkaido): stanza tatamata con coperte e cuscini (scomodi), bagno gigante comune, sale giochi e tanti tanti posti vuoti (probabilmente d'estate è tutta un'altra cosa, ma io qui me la son goduta; e tutto per 5400 yen).
Arrivato a Tomakomai, ho preso il bus per la stazione, seguito dal treno per Sapporo e dal metro per la casa di Naoto-san, il mio ospite/mentore/chauffeur tuttofare ;-)
Parliamo lunghe ore, non rifiuto la birra Sapporo anche se gradirei cenare ma mi sa che è un pò tardi e non voglio rompergli...
Il giorno dopo, ci infiliamo nel suo macchinone furgonato ed andiamo verso Birotori (vicino a Tomakomai), località dove vive una comunità Ainu. Gli Ainu erano gli originali abitanti dell'Hokkaido, prima di essere assorbiti dai giapponesi; ora rimangono come minoranza, fiera delle proprie tradizioni e dei propri riti.
Alcuni Ainu (ed alcuni giapponesi) hanno fondato una comunità, di cui Naoto conosce la capa, e vivono a contatto con la Natura nella periferia del villaggio; case tendenzialmente trasandate, ma accoglienti, così come le persone che incontriamo qui (compreso un ragazzo del Bangladesh che parla molto bene il giapponese - dicono!). Pranziamo, e poi andiamo a vedere i due musei Ainu del villaggio, uno pubblico ed uno fondato da un ex-deputato; i materiali mostrati sono uguali o complementari, e mi incuriosiscono molto le storie e le leggende legate alla vita di questi abitanti del nord ("Ainu" significa "essere umano")... rimango solo un pò basito scoprendo che l'orso, da queste parti una volta abbondante e dagli Ainu considerato un dio, veniva allevato in una gabbia per poi essere ammazzato con una freccia durante un rito volto a liberare la sua anima perché potesse tornare al cielo... non che gli Ainu sterminassero gli orsi, sia ben chiaro, ma chissà perché (ci vorrebbe uno psicologo) l'uccisione di un orso mi fa più impressione di quella di un cervo... non ditelo a Bambi!
Torniamo alla comunità, e parlando parlando ceniamo e poi ci sistemiamo nella capanna col focolare al centro ed il pesce ad affumicare sotto il soffitto e le bottiglie di sake che girano... tiriamo notte, insomma, ed era tanto tempo che non lo facevo vicino ad un fuoco acceso.
La mattina dopo ringraziamo, salutiamo e ripartiamo alla volta di Siraoi, dove visitiamo un altro museo/villaggio ricostruito, dove assistiamo anche a delle danze e dei canti tipici. Sotto una pioggia battente, torniamo a Sapporo, costeggiando un grande lago vulcanico di cui, per le nuvole basse, non si scorgono i confini. L'Hokkaido è una regione montuosa, ci sono pini e sempreverdi ovunque, e aquile di mare e cervi che non si nascondono poi molto.
Arrivati a Sapporo, visitiamo il negozio di un venditore di tappeti, alla famiglia del quale Naoto vuole lasciare una parte delle verdure regalategli dalla sua amica Ainu. Quest'uomo, dato che da queste parti di tappeti afghani non se ne vendono poi tanti, ha trovato un altro metodo di mantenere la famiglia: è diventato un professionista del Pachinco (si veda più sotto per una descrizione del gioco); ogni giorno, o quais, si reca in sala giochi e, con fortuna ed abilità, quasi sempre riesce a portare a casa un centinaio di euri.
Pranziamo nel suo negozio, lui è un grande (nel senso che è grosso, e nel senso che ci vuole un pò di fegato ad andare da quelle parti in cerca di tappeti), ci diamo appuntamento per la sera.
Torniamo a casa di Naoto, e quando vengono le 20 ci rechiamo in centro a Sapporo, in un localino piccolissimo che si chiama appunto (se ho capito bene) "piccola pecora" (sic!), dove il pazzo proprietario (capello lungo grigio, occhialino furbo) cucina kebab di montone e altre delizie con grande abilità, accompagnandole con strimpellate di una chitarra leggermente scassatiella e con declamazioni di un poema che ha scritto e stampato (e ne ha pure vendute 600 copie... ok, prendo l'indirizzo così poi ve lo passo!). Ma perché proprio stasera dovevano scaricarsi le pile della macchina fotografica???
Interrompiamo la cena, io ed il tappetaro, per una incursione nella sottostante sala di Pachinco, dove lui mi mostra con quanta facilità i soldi se ne vanno dalle tasche: con un investimento di 500 yen acquisto un mucchio di biglie metalliche, che una macchina rumorosa spara in una specie di flipper verticale costituito da pioli metallici; quando una delle palline centra una speciale buca, scatta un'animazione elettronica a mò di slotmachine, e se esce la combinazione giusta si vincono altre biglie... vi lascio immaginare che fine fanno i 500 yen... guardiamo una signora che vince, per consolarci (ma il mio mentore mi dice che è ancora sotto di 20000 yen, e che non riuscirà a recuperare oggi!).
Venerdì passato a gironzolare per Sapporo. Prima, andiamo fino al luogo dove la nostra amica Ainu apre proprio oggi uan mostra espositiva, e poi io prendo il metro e vado in centro. La torre dell'orologio, l'ex palazzo governativo (detto 'mattoni rossì.. indovinate perché?!), un tempio dove si svolge una sagra paesana ed il grande viale aiuolato che tagli in due la città ed accoglie un sacco di gente che si riposa nel sole pomeridiano sono le mie mete. Trovo poi, aiutato dai poliziotti di una stazione Koban (che si fanno in quattro per indicarmi la direzione giusta, e poi - dopo mille assicurazioni - mi salutano con un "buona fortuna!"!, un internetcafè dove fare il solito trapasso di foto dalle schede ai cd; costa meno che a Tokyo, ma costa...
Tornando a casa, mi getto in un supermercato a comprare salame, brie e pane croccante (mi sa che in Indonesia, di questa roba ne troverò ben poca; specie il salame!). Naoto ha un'ospite, ceniamo insieme e poi io mi metto alla tastiera.
Domani e dopodomani saremo ad Otaru, ad un incontro esperantista; la settimana prossima, invece, visiteremo assieme l'Hokkaido orientale.
Arrivato a Tomakomai, ho preso il bus per la stazione, seguito dal treno per Sapporo e dal metro per la casa di Naoto-san, il mio ospite/mentore/chauffeur tuttofare ;-)
Parliamo lunghe ore, non rifiuto la birra Sapporo anche se gradirei cenare ma mi sa che è un pò tardi e non voglio rompergli...
Il giorno dopo, ci infiliamo nel suo macchinone furgonato ed andiamo verso Birotori (vicino a Tomakomai), località dove vive una comunità Ainu. Gli Ainu erano gli originali abitanti dell'Hokkaido, prima di essere assorbiti dai giapponesi; ora rimangono come minoranza, fiera delle proprie tradizioni e dei propri riti.
Alcuni Ainu (ed alcuni giapponesi) hanno fondato una comunità, di cui Naoto conosce la capa, e vivono a contatto con la Natura nella periferia del villaggio; case tendenzialmente trasandate, ma accoglienti, così come le persone che incontriamo qui (compreso un ragazzo del Bangladesh che parla molto bene il giapponese - dicono!). Pranziamo, e poi andiamo a vedere i due musei Ainu del villaggio, uno pubblico ed uno fondato da un ex-deputato; i materiali mostrati sono uguali o complementari, e mi incuriosiscono molto le storie e le leggende legate alla vita di questi abitanti del nord ("Ainu" significa "essere umano")... rimango solo un pò basito scoprendo che l'orso, da queste parti una volta abbondante e dagli Ainu considerato un dio, veniva allevato in una gabbia per poi essere ammazzato con una freccia durante un rito volto a liberare la sua anima perché potesse tornare al cielo... non che gli Ainu sterminassero gli orsi, sia ben chiaro, ma chissà perché (ci vorrebbe uno psicologo) l'uccisione di un orso mi fa più impressione di quella di un cervo... non ditelo a Bambi!
Torniamo alla comunità, e parlando parlando ceniamo e poi ci sistemiamo nella capanna col focolare al centro ed il pesce ad affumicare sotto il soffitto e le bottiglie di sake che girano... tiriamo notte, insomma, ed era tanto tempo che non lo facevo vicino ad un fuoco acceso.
La mattina dopo ringraziamo, salutiamo e ripartiamo alla volta di Siraoi, dove visitiamo un altro museo/villaggio ricostruito, dove assistiamo anche a delle danze e dei canti tipici. Sotto una pioggia battente, torniamo a Sapporo, costeggiando un grande lago vulcanico di cui, per le nuvole basse, non si scorgono i confini. L'Hokkaido è una regione montuosa, ci sono pini e sempreverdi ovunque, e aquile di mare e cervi che non si nascondono poi molto.
Arrivati a Sapporo, visitiamo il negozio di un venditore di tappeti, alla famiglia del quale Naoto vuole lasciare una parte delle verdure regalategli dalla sua amica Ainu. Quest'uomo, dato che da queste parti di tappeti afghani non se ne vendono poi tanti, ha trovato un altro metodo di mantenere la famiglia: è diventato un professionista del Pachinco (si veda più sotto per una descrizione del gioco); ogni giorno, o quais, si reca in sala giochi e, con fortuna ed abilità, quasi sempre riesce a portare a casa un centinaio di euri.
Pranziamo nel suo negozio, lui è un grande (nel senso che è grosso, e nel senso che ci vuole un pò di fegato ad andare da quelle parti in cerca di tappeti), ci diamo appuntamento per la sera.
Torniamo a casa di Naoto, e quando vengono le 20 ci rechiamo in centro a Sapporo, in un localino piccolissimo che si chiama appunto (se ho capito bene) "piccola pecora" (sic!), dove il pazzo proprietario (capello lungo grigio, occhialino furbo) cucina kebab di montone e altre delizie con grande abilità, accompagnandole con strimpellate di una chitarra leggermente scassatiella e con declamazioni di un poema che ha scritto e stampato (e ne ha pure vendute 600 copie... ok, prendo l'indirizzo così poi ve lo passo!). Ma perché proprio stasera dovevano scaricarsi le pile della macchina fotografica???
Interrompiamo la cena, io ed il tappetaro, per una incursione nella sottostante sala di Pachinco, dove lui mi mostra con quanta facilità i soldi se ne vanno dalle tasche: con un investimento di 500 yen acquisto un mucchio di biglie metalliche, che una macchina rumorosa spara in una specie di flipper verticale costituito da pioli metallici; quando una delle palline centra una speciale buca, scatta un'animazione elettronica a mò di slotmachine, e se esce la combinazione giusta si vincono altre biglie... vi lascio immaginare che fine fanno i 500 yen... guardiamo una signora che vince, per consolarci (ma il mio mentore mi dice che è ancora sotto di 20000 yen, e che non riuscirà a recuperare oggi!).
Venerdì passato a gironzolare per Sapporo. Prima, andiamo fino al luogo dove la nostra amica Ainu apre proprio oggi uan mostra espositiva, e poi io prendo il metro e vado in centro. La torre dell'orologio, l'ex palazzo governativo (detto 'mattoni rossì.. indovinate perché?!), un tempio dove si svolge una sagra paesana ed il grande viale aiuolato che tagli in due la città ed accoglie un sacco di gente che si riposa nel sole pomeridiano sono le mie mete. Trovo poi, aiutato dai poliziotti di una stazione Koban (che si fanno in quattro per indicarmi la direzione giusta, e poi - dopo mille assicurazioni - mi salutano con un "buona fortuna!"!, un internetcafè dove fare il solito trapasso di foto dalle schede ai cd; costa meno che a Tokyo, ma costa...
Tornando a casa, mi getto in un supermercato a comprare salame, brie e pane croccante (mi sa che in Indonesia, di questa roba ne troverò ben poca; specie il salame!). Naoto ha un'ospite, ceniamo insieme e poi io mi metto alla tastiera.
Domani e dopodomani saremo ad Otaru, ad un incontro esperantista; la settimana prossima, invece, visiteremo assieme l'Hokkaido orientale.
Racconti che potrebbero interessarti
Commenti
Il giorno 15/05/2004, Massielena ha scritto...
Una domanda ed un suggerimento.
Domanda parlando di notte attorno al fuoco: ci sono gli Scout in Giappone? Mai visti?
Suggerimento: perchè il nostro non si compra una reflex meccanica così quando finisce le batterie dell'altro "osso" ha un'altro mezzo per fare foto?
Chiaro che ci vuole la pellicola, ma poi le foto si possono mettre in rete lo stesso......
Domanda parlando di notte attorno al fuoco: ci sono gli Scout in Giappone? Mai visti?
Suggerimento: perchè il nostro non si compra una reflex meccanica così quando finisce le batterie dell'altro "osso" ha un'altro mezzo per fare foto?
Chiaro che ci vuole la pellicola, ma poi le foto si possono mettre in rete lo stesso......
Il giorno 16/05/2004, Daniele ha scritto...
"nostro" de che'? aoh!!
Sugli scout: ho visto un sacco di ragazzini in uniforme, con tanto di fazzolettoni; ma, da qui a dire che sono scout, ce ne corre... in realta', a tutti i nippo piace stare in una qualche uniforme, e medaglie e bandierine sono all'ordine del giorno... ergo: nin zo'!
Macchina fotografica: a parte il fatto che l'ultima volta ho passato settimane a scansionare foto, ed a parte il fatto che altro peso da portarmi dietro non lo voglio, tutto e' accaduto per un errore di sbaglio, nel senso che non ho ricaricato le batterie di scorta, e l'aria umida e fredda ha fatto il suo bel lavoro su quelle in uso... in realta', ho sempre quelle di scorta cariche, cosi' ho un abuona autonomia, ed in caso posso pure spendere qualche soldo e comprarne di "usa e getta" (anche se la cosa non mi sconfinfera)... mmm, il sistema migliore sarebbe mettersi a fare disegni, come il buon Fulco Pratesi...
Sugli scout: ho visto un sacco di ragazzini in uniforme, con tanto di fazzolettoni; ma, da qui a dire che sono scout, ce ne corre... in realta', a tutti i nippo piace stare in una qualche uniforme, e medaglie e bandierine sono all'ordine del giorno... ergo: nin zo'!
Macchina fotografica: a parte il fatto che l'ultima volta ho passato settimane a scansionare foto, ed a parte il fatto che altro peso da portarmi dietro non lo voglio, tutto e' accaduto per un errore di sbaglio, nel senso che non ho ricaricato le batterie di scorta, e l'aria umida e fredda ha fatto il suo bel lavoro su quelle in uso... in realta', ho sempre quelle di scorta cariche, cosi' ho un abuona autonomia, ed in caso posso pure spendere qualche soldo e comprarne di "usa e getta" (anche se la cosa non mi sconfinfera)... mmm, il sistema migliore sarebbe mettersi a fare disegni, come il buon Fulco Pratesi...
Lascia un tuo commento
Informazioni
inserito il 14/05/2004
visualizzato: 2862 volte
commentato: 2 volte
totale racconti: 562
totale visualizzazioni: 1428263
Cerca nel diario
Cerca tra i racconti di viaggio pubblicati nel diario di bordo:
Ultime destinazioni
Racconti più recenti
- Sequoie secolari e vite corte come fiammiferi accesi
- Ponti e isole che compaiono dalla nebbia
- Chi l'ha (il) visto?
- Incontri d'anime grandi e piccole in India
- Hampi, imprevisto del percorso
Racconti più letti
- Storie di corna
- La mafia del fiore rosso
- Pulau Penang, ultima tappa
- I 5 sensi
- In missione per conto di Io
Racconti più commentati
- E dagli col tecnico berico dal cuore spezzato... (15)
- In missione per conto di Io (14)
- Sono zia!!! (12)
- 4 righe da Tumbes (10)
- Aspettando il puma (ed il condor, e il guanaco) (10)
Ultimi commenti
- massielena su Sequoie secolari e vite corte come fiammiferi accesi
- Mariagrazia su Fare le cose in grande
- Mariagrazia su Grandi masse rosse
- Massielena su Fare le cose in grande
- Daniele su Fare le cose in grande
Tag del diario di bordo
Aguas Calientes
Ajanta
Amalfi
Amazzonia
Ambato
Andahuaylillas
Angra dos Reis
Arequipa
Assisi
Asunción
Aurangabad
Baia Mare
Balau Lac
Bassin Bleu
Bassin Zim
Bellagio
Bishkek
Bocas del Toro
Bogotà
Bologna
Bonito
Boquete
Buenos Aires
Buzios
Bwindi
Cajamarca
California
Camaguey
Campeche
Campulung
Cancun
Cannes
canyon del Colca
Cap-Haïtien
Cartagena
Cayo Las Brujas
Cernobbio
Chaa Creek
Chapada Diamantina
Chiapa de Corzo
Chiavari
Chichen Itzà
Chichicastenango
Chiloe
Chivay
Cienfuegos
Città del Guatemala
Città del Messico
Cluj Napoca
Copacabana
Copán
Copán Ruinas
Costa Azzurra
Costiera Amalfitana
Cuenca
Curitiba
Cusco
Dubai
Dukla
Dunhuang
Dushanbe
El Calafate
El Chaltén
El Tajin
Ellora
Entebbe
ExPlus
Fan Mountains
fiume Pacuare
fiume Tambopata
Florianopolis
Foz do Iguaçu
GCC
Gilroy
Goa
Granada
Grand Circle
Guayaquil
Hampi
Huamachuco
Humenne
Igoumenitsa
Iguaçu
Iguazu
Ilha Grande
India
Ingapirca
Interlaken
Isla Colon
Isla del Sol
Isla Mujeres
Istanbul
Jacmel
Jaiyuguan
JLA
Joya de Ceren
Kampala
Kashgar
Khodjent
Kibale
Koch Kor
Kokand
Kumkoy
La Antigua Guatemala
La Havana
La Paz
lago di Como
lago Maggiore
lago Nicaragua
lago Song-Kol
lago Titicaca
lago Yojoa
lake Mburo
Leon
Lima
Livingston
Livorno
Londra
Lublin
Lucca
Macerata
Machu Picchu
Madaba
Madrid
Madurai
Majorda
Managua
Manaus
Mar Nero
Margilon
Mérida
Mesilla
Milano
Momostenango
Monaco
Monte Alban
Mumbai
Murchison Falls
Mutianyu
Mysore
Nashik Road
Nice
Nyjrbator
Oaxaca
Old Goa
Ometepe
Omoa
Osh
Otavalo
Pacaya
Palenque
Panajachel
Panamà
Papantla
Paratì
Patagonia
Pechino
Pelourinho
Península Valdés
Petra
Pisac
Port Au Prince
Portoferraio
Potosì
Poza Rica
Pucon
Puebla
Puerto Madryn
Puerto Maldonado
Puerto Natales
Puerto Piramides
Puerto Varas
Puno
Punta Arenas
Quetzaltenango
Quito
Rang
Raqchi
Ravello
Recanati
Reedley
Rio de Janeiro
Rio Dulce
Riobamba
Roma
Ruse
salar
Salvador da Bahia
Samarcanda
San Agustin
San Blas
San Cristobal de las Casas
San Francisco
San Francisco El Alto
San Ignacio
San José
San Juan
San Marcos La Laguna
San Pedro
San Pedro de Atacama
San Pedro La Laguna
Santa Barbara
Santa Caterina
Santa Clara
Santa Elena de Monteverde
Santa Margherita Ligure
Santiago
Santiago Atitlan
Santiaguito
Sarospatak
Sary Tash
Seno Otway
Sequoia National Park
Shobak
Sighisoara
Sillustani
Siloli
Sololà
Sorrento
Stresa
Sucre
Sud America
Sumidero
Tambo Machay
Targu Mures
Tash Rabat
Taulabé
Tegucigalpa
Tiahuanaco
Tierra del Fuego
Tikal
torre di Burana
Torres del Paine
Transfagarasan
Trinidad
Trujillo
Tucan Travel
Turpan
Urbino
Urumqi
USA
Ushuaia
Uxmal
Uyuni
Vaduz
Vagabondo
Valdivia
Valle de Elqui
Valle di Fergana
Valparaiso
Veliko Tarnovo
Venezia
Viejo Palmar
Vila do Abraão
Viña del Mar
Viñales
Vize
Wild Frontiers
Xian
Yambol
Zamosc
Ziwa Rhino Sanctuary