Ho appena terminato di riscocciare il pacco che spedirò a casa (mi ero ovviamente dimenticato fuori i francobolli per mio cognato, per fortuna avevo acquistato 25 metri di nastro adesivo... di meno non ce n'era, non sono io che volevo fare lo sborone!), e mi appresto a portarlo all'ufficio postale (che sta proprio di fronte alla casa di Daishin, e che è aperto 24 ore su 24!!).
Prima, però, devo rimettere un pò d'ordine nel bordello che ho creato sul tatami, o il giapponese tira fuori la katana e mi cambia la scriminatura dei capelli...

Nel frattempo, abbozzo anche con nonchalance l'ennesimo pacco dei miei possibili ospiti SERVAS (gli ultimi mi han detto che purtroppo durante la settimana sono molto occupati, e che dovre modificare il mio itinerario ed andare a trovarli durante il fine settimana...); mi spiace dirlo, ma nel centro e nord del Giappone SERVAS funziona pochino (su 7 tentati, 7 risposte negative, da varie città ed in vari periodi). Al contrario, nel sud è andata molto bene, e quanto a Singapore era stato eccezionale... vabbé, magari dipende dal tempo e dai ciliegi ;-)

L'altro giorno, 5 maggio, ho passato tutta la giornata in un museo: quello delle Scienze Emergenti. Pioveva, faceva freddo, e anche se avrei trovato un sacco di gente (essendo festa) non ho voluto mancarlo. Ed ho fatto bene: solitamente perdo qualche ora nei musei scientifici, ma questo devo dire che li batte quasi tutti (sta alla pari con La Villette di Parigi). Simulazioni di realtà virtuale, robot (anche Asimo della Honda) che gironzolano su e giù, laboratori in cui si possono fare esperimenti di chimica e biologia, megaschermi, treni a levitazione magnetica, microscopi a scansione elettronica, e chi più ne ha più ne mette; c'è pure un modello meccanico che spiega il funzionamento di internet spostando da una torre all'altra palline bianche e nere.
Ho poi passeggiato un pò lungo gli ampi viali del quartiere portuale, aspettando che calasse la sera e si accedessero le luci sul ponte Arcobaleno e sulla copia della Statua della Libertà (sic!).

Ieri, giornata dedicata allo shopping: ho inseguito tutte le tracce che avevo trovato per cercare calzini e zoccoletti da kimono per mia sorella, ed un altro pò di cosine che mi erano rimaste in lista. Trovate tutte, per fortuna. Il posto più interessante è stato cmq un quartiere vicino ad Asakusa, dove si trova in vendita tutto quello che può servire per aprire un ristorante: dalle tovagliette in bambù alle insegne colorate, dagli striscioni antisguardo alle tazzine in svendita, fino al cibo di plastica da esporre in vetrina.

Oggi, infine, ho sistemato un pò di cose, ho fatto delle prove sul sito, e soprattutto ho imballato quel mucchio di roba (saranno 4 chiletti e mezzo, almeno) che ora sta lì a guardarmi... "Sì, va bene, adesso andiamo!"