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Acque infernali
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La notte l'ho passata poi ad osservare i giapponesi che, in Yukata (kimono da casa, più economico) e zoccoletti di legno, passavano da un bagno termale all'altro con i loro bravi cestelli di vimini (a che gli serviranno, mi chiedo io?!), ed a vagabondare per le strade peccatrici della città, dove furgoncini illuminati a giorno servono le onnipresenti polpettine di polpo; mi sono poi rifugiato nella zona degli sportelli per il deposito bagagli della stazione, dove ho letto un paio di centinaia della LP, ed ho ricevuto la visita cortese e incuriosita di un poliziotto che faceva il giro di ronda (quei locali sono fantastici: asciutti, aperti tutta la notte, e controllati a vista da telecamere).
Verso le 3, con il sedere squadrato dalla scomoda postura, mi sono incamminato per il porto, incontrando solo qualche accompagnatore di cane ed una autoambulanza che, a sirene spiegate, lacerava il silenzio della notte (nonché gli zebedei di chi voleva dormire).
Sonnetto breve al porto, in attesa del megatraghetto da Osaka, che si presenta puntualissimo. Salgo, e dopo cinque minuti su una comoda ma non orizzontale poltrona trovo una stanza tatamata dove porto le mie cose, distendo una stuoia e mi addormenticchio.
4 ore dopo, mi risveglio a Beppu. Vado a cercare l'alloggio scelto nella LP, e scopro che si trova in posizione leggermente spostata da quanto asserito dalla mappa (il che, in un paese dove i caratteri latini si vedono ben poco, può creare problemi...); in perfetto dialetto locale, riesco ad ottenere un giaciglio nel dormitorio comune (che scoprirò usato solo da presentabilissimi rappresentanti di commercio e lavoratori temporanei), ma devo lasciare il bagaglio sulle scale perché si può entrare in stanza solo dopo le 21 (!). Vado in stazione, a due passi, dove all'ufficio informazioni turistiche le signorine gentilissime mi danno un sacco di dritte, e poi prendo il bus per visitare gli Inferni (trattasi di 9 posti dove, a pagamento, si possono osservare gli strani effetti prodotti dallo sgorgare di acque bollenti dal sottosuolo).
Nel primo (ne visiterò solo 4, gli altri paiono essere un pò troppo sfruttati e/o alterati) incontro 3 ragazze gallesi, con le quali visito gli altri 3 (bello soprattutto quello rosso, dove possiamo pocciare i piedi in acqua muy caliente); decidiamo poi di andare ad uno dei numerosissimi Onsen (bagni termali), dove nell'ordine ci spariamo:
- bagno di sabbia (si sta sdraiati in una buca di sabbia calda, ricoperti da un delicato strato della stessa)
- bagno di vapore (resisto 4 minuti e 45 secondi, pare sia un record ineguagliato)
- bagno caldo all'aperto
- cascatella calda
- bagno caldo al chiuso
Lessato alla grande, mi sciacquo per benino e poi raggiungo le ragazze nello spazio comune, e con loro vado a cena. Torno al dormitorio, davvero pulito e ben tenuto, e fingendo di non parlare la lingua locale mi addormento sereno.
La notte l'ho passata poi ad osservare i giapponesi che, in Yukata (kimono da casa, più economico) e zoccoletti di legno, passavano da un bagno termale all'altro con i loro bravi cestelli di vimini (a che gli serviranno, mi chiedo io?!), ed a vagabondare per le strade peccatrici della città, dove furgoncini illuminati a giorno servono le onnipresenti polpettine di polpo; mi sono poi rifugiato nella zona degli sportelli per il deposito bagagli della stazione, dove ho letto un paio di centinaia della LP, ed ho ricevuto la visita cortese e incuriosita di un poliziotto che faceva il giro di ronda (quei locali sono fantastici: asciutti, aperti tutta la notte, e controllati a vista da telecamere).
Verso le 3, con il sedere squadrato dalla scomoda postura, mi sono incamminato per il porto, incontrando solo qualche accompagnatore di cane ed una autoambulanza che, a sirene spiegate, lacerava il silenzio della notte (nonché gli zebedei di chi voleva dormire).
Sonnetto breve al porto, in attesa del megatraghetto da Osaka, che si presenta puntualissimo. Salgo, e dopo cinque minuti su una comoda ma non orizzontale poltrona trovo una stanza tatamata dove porto le mie cose, distendo una stuoia e mi addormenticchio.
4 ore dopo, mi risveglio a Beppu. Vado a cercare l'alloggio scelto nella LP, e scopro che si trova in posizione leggermente spostata da quanto asserito dalla mappa (il che, in un paese dove i caratteri latini si vedono ben poco, può creare problemi...); in perfetto dialetto locale, riesco ad ottenere un giaciglio nel dormitorio comune (che scoprirò usato solo da presentabilissimi rappresentanti di commercio e lavoratori temporanei), ma devo lasciare il bagaglio sulle scale perché si può entrare in stanza solo dopo le 21 (!). Vado in stazione, a due passi, dove all'ufficio informazioni turistiche le signorine gentilissime mi danno un sacco di dritte, e poi prendo il bus per visitare gli Inferni (trattasi di 9 posti dove, a pagamento, si possono osservare gli strani effetti prodotti dallo sgorgare di acque bollenti dal sottosuolo).
Nel primo (ne visiterò solo 4, gli altri paiono essere un pò troppo sfruttati e/o alterati) incontro 3 ragazze gallesi, con le quali visito gli altri 3 (bello soprattutto quello rosso, dove possiamo pocciare i piedi in acqua muy caliente); decidiamo poi di andare ad uno dei numerosissimi Onsen (bagni termali), dove nell'ordine ci spariamo:
- bagno di sabbia (si sta sdraiati in una buca di sabbia calda, ricoperti da un delicato strato della stessa)
- bagno di vapore (resisto 4 minuti e 45 secondi, pare sia un record ineguagliato)
- bagno caldo all'aperto
- cascatella calda
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inserito il 31/03/2004
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