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L'industriale che voleva cambiare il mondo
Dianne insegna inglese ai dipendenti del signor Miyoshi, ed esperanto a lui ed ai suoi famigliari. Mentre quindi corriamo per arrivare in tempo nell'azienda, dato che i poveretti sono costretti a studiare prima e dopo l'orario di lavoro, lei mi annuncia che già questa mattina incontrerò Miyoshi-san.
È già al suo tavolo di lavoro quando arriviamo, e mi racconta che il suo sogno è sempre stato, da quando ha conosciuto l'Esperanto, quello di fare quanto più possibile per favorire la sua diffusione; per questo, ha assunto negli anni alcuni insegnanti stranieri, che potessero fare lezione a lui ed alle sue figlie e nipoti; sempre per questo, ha impegato spesso parte dei suoi capitali per pubblicizzare l'esperanto (anche di recente su alcuni quotidiani nazionali europei). La sua vita è stata abbastanza tormentata, ma è riuscito cmq a vincere le vicissitudini e a potenziare la fabbrica di guanti del padre (ora creano anche valigie e trolley... Marta, dovresti venire a lavorare per quest'uomo ^-^).
La lezione di Dianne termina al suonar della campana, quando i suoi scolari corrono ad unirsi a tutto il personale della fabbrica in cortile per partecipare al rito della ginnastica comunitaria (io, ovviamente, mi precipito con loro, e mi metto diligentemente in fondo alla fila per agitarmi anch'io al suon di musica).
Dianne ed io andiamo poi a fare una bella passeggiata per Sirotori, fino ad un tempio shintoista che mi offre un'enormità di spunti per buone fotografie (ovviamente, ho ancora le batterie scariche...)
Myoshi-san ci porta fuori a pranzo, ed evitando un ristorante specializzato solo in sushi ci rechiamo in uno che prepara tagliolini di dimensioni spropositate (come è spropositato il gambero che si trova nella mia tazza... miii, siamo alle solite!); poi, facciamo un salto al locale negozio di elettronica, dove acquisto un caricabatterie con batterie di ricambio.
Torniamo a casa di Dianne (casa messa ovviamente a disposizione dalla ditta Swany del suo datore di lavoro), e rielaboriamo il mio itinerario per i prossimi giorni - con qualche spunto aggiuntivo per l'Australia. Poi usciamo, e passando per il tempio di stamattina (le foto, le foto...) raggiungiamo la riva del mare, di recente completamente risistemata con un buon lavoro di ecoingegneria. Passiamo a trovare una delle figlie di Myoshi, che ci mostra la bella casa mentre la figlioletta e la cuginetta di quest'ultima, indossati opportuni occhialini da nuotatore, tagliano le cipolle per cucinare un piatto tipico giapponese.
Merenda veloce a casa di Dianne, e poi torniamo in ditta, dove lei fa di nuovo lezione ed io scrivo queste mie righe.
Alla prossima!
Na-no na-no.
È già al suo tavolo di lavoro quando arriviamo, e mi racconta che il suo sogno è sempre stato, da quando ha conosciuto l'Esperanto, quello di fare quanto più possibile per favorire la sua diffusione; per questo, ha assunto negli anni alcuni insegnanti stranieri, che potessero fare lezione a lui ed alle sue figlie e nipoti; sempre per questo, ha impegato spesso parte dei suoi capitali per pubblicizzare l'esperanto (anche di recente su alcuni quotidiani nazionali europei). La sua vita è stata abbastanza tormentata, ma è riuscito cmq a vincere le vicissitudini e a potenziare la fabbrica di guanti del padre (ora creano anche valigie e trolley... Marta, dovresti venire a lavorare per quest'uomo ^-^).
La lezione di Dianne termina al suonar della campana, quando i suoi scolari corrono ad unirsi a tutto il personale della fabbrica in cortile per partecipare al rito della ginnastica comunitaria (io, ovviamente, mi precipito con loro, e mi metto diligentemente in fondo alla fila per agitarmi anch'io al suon di musica).
Dianne ed io andiamo poi a fare una bella passeggiata per Sirotori, fino ad un tempio shintoista che mi offre un'enormità di spunti per buone fotografie (ovviamente, ho ancora le batterie scariche...)
Myoshi-san ci porta fuori a pranzo, ed evitando un ristorante specializzato solo in sushi ci rechiamo in uno che prepara tagliolini di dimensioni spropositate (come è spropositato il gambero che si trova nella mia tazza... miii, siamo alle solite!); poi, facciamo un salto al locale negozio di elettronica, dove acquisto un caricabatterie con batterie di ricambio.
Torniamo a casa di Dianne (casa messa ovviamente a disposizione dalla ditta Swany del suo datore di lavoro), e rielaboriamo il mio itinerario per i prossimi giorni - con qualche spunto aggiuntivo per l'Australia. Poi usciamo, e passando per il tempio di stamattina (le foto, le foto...) raggiungiamo la riva del mare, di recente completamente risistemata con un buon lavoro di ecoingegneria. Passiamo a trovare una delle figlie di Myoshi, che ci mostra la bella casa mentre la figlioletta e la cuginetta di quest'ultima, indossati opportuni occhialini da nuotatore, tagliano le cipolle per cucinare un piatto tipico giapponese.
Merenda veloce a casa di Dianne, e poi torniamo in ditta, dove lei fa di nuovo lezione ed io scrivo queste mie righe.
Alla prossima!
Na-no na-no.
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inserito il 29/03/2004
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